Chamaerops humilis: una palma italiana
Anche tra la flora autoctona del nostro bel paese c’è una palma: Chamaerops humilis, meglio conosciuta come “palma nana” per le sue dimensioni ridotte.
Chamaerops humilis, unica specie del suo genere, cresce in tutto il bacino mediterraneo e in Italia è presente sulle coste, soprattutto nel sud. Ne

esistono delle popolazioni, seppur piccole, anche in Liguria.
Il portamento di questa specie è cespuglioso. La pianta presenta più fusti, larghi, a maturità, quindici o venti centimetri e altri fino a due metri (raramente di più).
Le foglie sono a ventaglio, larghe e con un lungo e rigido picciolo dai bordi aculeati.
I fiori sono di colore giallo, portati in infiorescenze a grappolo. La specie è dioica, ma alcuni esemplari risultano essere ermafroditi.
I frutti sono delle drupe tondeggianti, dal diametro variabile tra i dodici millimetri e i quattro centimetri e mezzo circa. Sono di colore verde da acerbi per divenire marroni una volta maturi.
La coltivazione non richiede grandi cure. Sarà sufficiente una posizione soleggiata e un terriccio che non abbia ristagni idrici. Se il terreno è troppo compatto basterà aggiungerci della sabbia.
Come per tutte le palme, anche per il Chamaerops non si pratica una vera potatura, ma solo una pulizia dalle foglie secche e danneggiate e dai resti di fiori e frutti.

Oltre all’uso ornamentale, questa pianta ha un uso alimentare e uno tessile.
I germogli giovani e ancora teneri possono essere consumati e furono usati in sostituzione delle patate in tempi di fame o per fare dolci. I frutti invece, anche se zuccherini, sono troppo fibrosi per l’alimentazione umana.
Dalle foglie si produce anche una fibra tessile usata per la fabbricazione di cordame, scope, spazzole, cesti, cappelli e altri oggetti d’artigianato.
La riproduzione si ottiene da semina o micropropagazione. La crescita lenta della palma nana

rende però consigliabile l’acquisto di un esemplare già sviluppato.
Chamaerops humilis è molto simile a una palma di cui abbiamo recentemente parlato: Trachycarpus fortunei. Le due si differenziano per il
portamento e sono facilmente distinguibili dal picciolo delle foglie, che in Chamaerops humilis è aculeato, mentre in Trachycarpus fortunei è a bordo liscio. La loro somiglianza ha tratto in inganno a lungo anche i botanici, tanto che fino a poco tempo fa T. fortunei era catalogato nello stesso genere della palma nana col nome di Chamaerops excelsa.
Buona coltivazione!
Enrico Proserpio